Articoli pubblicati sul Pasquino online nell'anno 2008 (I parte)

A proposito di laicità

C’è una simpatica barzelletta che riguarda un cavallo e un maiale di una fattoria. L’equino, molto amato dal fattore e da tutti i suoi familiari, pareva talmente malato da dover morire. Il suino, amico dell’equino, provò in varie occasioni a far capire all’amico che se egli non si fosse ripreso in fretta sarebbe stato giustiziato dagli umani, fino a che un giorno quando gli umani non speravano più nella guarigione del cavallo andarono verso la stalla per il triste dovere. Fu allora che l’amico maiale giocò l’ultima carta con un appello accorato al cavallo, segnalandogli che lo stavano andando a prendere per la macellazione. Fu così che il cavallo capì la reale situazione in cui versava la sua “attesa di vita”, decise quindi al presentarsi degli umani di dare il meglio di sé con forti nitriti, impennate da stallone e quant’altro potesse simulare un improvviso miglioramento delle proprie condizioni di salute scongiuratore della prossima macellazione. Il fattore restò tanto stupito della felice ripresa dell’amato cavallo che per festeggiare l’evento gridò ai familiari: “il cavallo è guarito, festeggiamo, che si scanni il baghino!”

Meglio cercare di prenderla in ridere, ma a me pare che il povero prof. Cini e più in generale tutta la comunità scientifica, nonché i laici di questa povera Italia, abbiano fatto la parte del maiale della barzelletta. Con l’unica differenza che il fattore non poteva sapere quanto altresì nella più reale vicenda della Sapienza (cavallo) potevano sapere le gerarchie vaticane nel mettere in scena “il delitto manipolato perfetto”.

Io poi mi chiedo, possibile che per pur significative e sufficienti, restino ai laici sempre e solo le esemplificazioni della 194, dei matrimoni civili e della ricerca quali questioni di rilancio dell’attualità dell’anticlericalismo? Questioni epocali, ma purtroppo sconfitte in partenza in un regime informativo quale quello che sta accompagnando le gesta e il rilancio del partito dei cattolici, o peggio la cattolicizzazione dell’Italia politica e istituzionale. Io credo sia ora, ovunque di far emergere con maggior risonanza lo stato di privilegio in cui versano gli insegnanti di religione cattolica nella pubblica e statale scuola italiana, a dimostrazione che il sentimento anticlericale oltre che attuale è anche popolare e sentito oltre che resta un doveroso impegno civile.

Per chi non lo sa, è a dir poco vergognoso che negli ultimi anni, grazie a governi di destra e sinistra si sia garantita l’immissione in ruolo di oltre 9.000 insegnanti di religione designati dai vescovi e al contempo si sia mantenuto lo stato di precarietà storica di insegnanti di lingue, tecnologia, estimo, matematica, italiano, storia e di altre discipline, lasciando addirittura la possibilità ai docenti di religione di superare nelle graduatorie di tutte le altre discipline i docenti avanti a loro in graduatoria in caso di richiesta da parte del vescovo di sostituirli nell’insegnamento della religione dopo 5 anni di onorato servizio nelle scuole della repubblica. Per non parlare del disagio di tanti alunni italiani che a metà anno, devono continuare a subire il cambio di insegnanti nelle suddette discipline a causa dello stato di precarietà e/o per il tardivo reclutamento dei propri insegnanti delle suddette discipline per tutto il primo mese di scuola, avendo però dal primo giorno e senza discontinuità un insegnante di religione, zelante diocesano!

In sintesi, credo che questa sporca faccenda che il Vaticano ha orchestrato magistralmente per un indebito incasso di simpatia popolare, politico e istituzionale, vada demolito colpo su colpo anche con l’evidenziazione di tutte le angherie che ancora nel 2008 ci tocca subire a causa dei seguaci di Torquemada!

Sul piano locale, basti pensare anche alla famigerata variante “elettrodotto” che per ripagare dei cittadini espropriati di Rimini Nord, ha creato l’ennesimo motore immobiliare sull’intero demanio diocesano, fruttando alla periferica locale della Santa Sede la bellezza di 16.000 metri quadrati di nuovo edificato da rilasciare in minima parte agli espropriati e per la restante ai “costruttori” di pace.

E come si affannava il precedente vescovo, ed anche l’attuale a fare la morale ai politici di governare per il bene comune…ma per favore!!! A lavorare!!!

Giulio Gherardo Starnini

 

 

ECCO PERCHE’ ANCHE QUESTA VOLTA BERLUSCONI RISCHIA DI RESTARE ALL’OPPOSIZIONE

Se il PD e quel che resta del centro sinistra pare che siano in netto recupero nei sondaggi rispetto ai tempi del governo Prodi, non si può certo dire che il PdL con il suo leader vogliano ambire al mantenimento dell’ampio vantaggio ottenuto in questo ultimo anno.

Anche questa volta il confronto elettorale gli esperti giurano che si risolverà sul filo del 50%. Io credo però che Berlusconi in primis si sia giocato più di un punto percentuale del risultato elettorale. E’ di sua diretta firma infatti la prefazione al libro intitolato “L’illusione dell’energia dal sole” del fisico “nuclearista” più convinto d’Italia, il prof. Franco Battaglia.

Da sei anni sono uscito dai Verdi del Sole che ride, che in materia di energia solare e rinnovabili in generale hanno molto, ma proprio molto, da farsi perdonare dagli italiani, e dopo il mio approdo al PRI (da sempre partito nuclearista convinto) credo di avere le carte in regola per segnalare che questa presentazione da parte del capo del PdL indica una scelta veramente poco libera e politicamente sconveniente. Infatti è da almeno quindici anni prima del precedente governo Berlusconi che agli italiani è sempre stata negata la LIBERTA’ di godere ciascuno direttamente di quel dono di Dio chiamato sole da parte dell’ostruzionismo di tutti i governi precedenti; e di affrancarsi così quanto possibile dal POTERE ENERGETICO che società elettriche e petrolifere esercitano sulle famiglie e sulle imprese. Quell’ostruzionismo ha una storia vergognosa, che ha visto coalizzati poteri forti come l’Enel (vero Stato nello Stato), l’Enea (specie sotto la presidenza del prof. Carlo Rubbia, oppositore dichiarato del fotovoltaico diffuso e oggi consigliere scientifico del Ministero dell’Ambiente) e la casta dei petrolieri. Una vicenda troppo lunga e complicata per essere dettagliata qui e che ha ridotto l’Italia, “Paese du Sole”, a fanalino di coda anche in un settore tecnologico del quale era stata pioniera.

Al riguardo sono eloquenti i dati 2005 sulla produzione di celle e moduli fotovoltaici nei 10 paesi progrediti monitorati dalla IEA – International Energy Agency: Giappone 823,5 MWp - Germania 341,8 - USA 156,3 – Spagna 70,0 – Australia 35,6 – Francia 33,5 – Norvegia 20,0 – Italia 11,6 – Corea 5,3 – Regno Unito 1,8. La produzione italiana era poco più di metà di quella della …Norvegia e pari a meno di un terzo di quella della nuclearizzatissima Francia.

Sotto l’ultimo governo Berlusconi, e in particolare nel periodo in cui Scajola fu ministro delle Atività Produttive, erano avvenuti alcuni fatti che tutti gli interessati alla materia avevano considerato molto positivi: la denuncia, da parte della X^ Commissione della Camera, il 6 novembre 2003, della colossale truffa di stato, ordita nel 1992 sotto il governo Andreotti, a danno delle fonti rinnovabili di energia e degli utenti elettrici, nota come “affare CIP6” (60.000 miliardi di lire; come dire 2,5 volte il “caso Parmalat”); “il frutto di un accordo scandaloso tra Gotha del capitalismo italiano, l’Enel e il governo” l’aveva pubblicamente definito otto mesi prima Massimo Mucchetti – editorialista economico del Corriere della Sera – citando nomi e cognomi, senza che nessuno si fosse azzardato a smentirlo; inciso calcistico: uno dei più voraci commensali di quella “torta” è il presidente dell’Inter, che con essa potrà finanziare i suoi acquisti al calcio-mercato fino al 2021!!!

Il tentativo di bloccare quella truffa con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri dell’odg presentato da Giorgio La Malfa, e poi tradotto nell’art. 15, comma 1, lettera f, della legge 18 aprile 2005 n. 62; tentativo poi rimasto tale perché uno dei primi provvedimenti del successivo ministro di Prodi, Bersani, è stata l’abrogazione di quell’articolo.

L’apertura di un mercato fotovoltaico italiano, attesa da decenni dagli operatori del ramo e iniziata finalmente grazie al decreto Scajola del 28 luglio 2005 sul sovvenzionamento degli impianti fotovoltaici in “conto energia”. "Mi costa, ma questa volta devo proprio dire bravo Scajola!" aveva scritto all’epoca nel suo blog Beppe Grillo; All’inizio del 2006, in coerenza con tutto quanto sopra, il pur conciso programma della Casa delle Libertà per le elezioni del 10 aprile prometteva al punto n. 8 (Ricerca ed Energia): “Incentivi alla diversificazione, alla cogenerazione, all’uso efficiente dell’energia, alle fonti rinnovabili (vere, non assimilate) dal solare al geotermico, dall’eolico alle biomasse, ai rifiuti urbani, per ridurre i costi dell’energia per le famiglie e per le imprese”. E’ perciò da non sottovalutare l’inversione di rotta decisa dal timoniere Berlusconi con la presentazione del libro “L’illusione dell’energia dal sole”; titolo dal quale si desume che i tanti italiani, imprenditori e non, che in questi anni hanno potuto avviare investimenti e speranze nella prospettiva di un decollo del settore, peraltro incentivati dallo Stato, siano degli illusi; e che, peggio se governerà il PdL non ci sarà più nulla per loro.

E dire che tanti piccoli imprenditori del settore votarono Berlusconi alle ultime politiche consapevoli di votare per il proprio interesse primo, realmente promosso dal precedente governo Berlusconi. Evidentemente il Berlusca avrà valutato che questi imprenditori e i tanti cittadini aderenti alle sue leggi sulla “LIBERTA’ energetica” non erano abbastanza pesanti numericamente. Conseguenza minima di quella firma alla presentazione del libro, che i cittadini e gli imprenditori che lo votarono sopra menzionati, non sapranno più per chi votare.

Lasciare di fatto il tema fonti rinnovabili in esclusiva a una coalizione di sinistra rappresenta quindi un errore pratico e politico clamoroso difficilmente recuperabile. Infatti il libro avallato da Berlusconi, a pag. 139, in tre punti, scritti in lettere maiuscole ed evidenziati in un riquadro per la loro importanza strategica si legge: ATTIVARE UNA MORATORIA SULLE INSTALLAZIONI DEGLI IMPIANTI EOLICI IN TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE E SULLE SOVVENZIONI PUBBLICHE AL FOTOVOLTAICO; CONVERTIRE A CARBONE TUTTO IL CONVERTIBILE; AVVIARE UNA CAPILLARE OPERA DI CORRETTA INFORMAZIONE SULLA FONTE NUCLEARE. Tre propositi allucinanti. Di primo acchito il terzo esposto così, ricorda tanto le “rieducazioni” di stampo maoista. Ma anche il secondo non scherza, considerato che il carbone è la fonte più inquinante di tutte e che non ce n’è praticamente più in Italia. Quanto al primo, mentre lo sporco gioco delle tre carte Cip6 ha truffato gli italiani “solo” dell’80% dei sovrapprezzi elettrici loro imposti a favore delle fonti rinnovabili, esso si propone in pratica di portare la truffa al 100%. Complimenti!!!

Che il prof. Battaglia, convinto sostenitore del nucleare e il Pri da sempre favorevole a tale scelta si adoperino in tal senso è normale. Meno normale ritengo sia dire che un intero schieramento politico, per mezzo del suo leader, definisca pubblicamente di sinistra la promozione delle energie rinnovabili. E addirittura fare trasparire che chi è per il nucleare è di destra! Per capire quanto non corrisponda a verità questa affermazione e come sia miope il calcolo politico-elettorale del PdL e del suo leader si pensi solo al fatto che uno dei padri fondatori del nucleare italiano fu il prof. Felice Ippolito, comunista, mentre il primo programma nazionale per la promozione del fotovoltaico fu varato in Germania dal governo Kohl (la cui erede, cancelliere Merkel, laureata in Fisica, è ben lieta di quel lascito) mentre l’ottima posizione della Spagna nel settore fotovoltaico è merito del liberal democratico Aznar, dal quale Zapatero l’ha se mai ereditata e che negli USA, il repubblicano Schwarzenegger è fattivo sostenitore del fotovoltaico da ben prima del democratico e neo nobel Al Gore!

Termino quest’analisi segnalando che volutamente non ho criticato nemmeno una volta il nucleare, pur denunciando la miopia politica della scelta a senso unico imboccata da Berlusconi. E non perché io sia totalmente favorevole a quella fonte, sulla quale sono in verità perplesso, ma perché rispetto le opinioni di chi la sostiene e trovo ragionevole, specie nel momento critico che attraversiamo, adottare il saggio criterio suggerito dal prof. Tullio Regge, ancorché in senso inverso:”Il problema dell’energia è talmente grave che non possiamo permetterci il lusso di fare gli schizzinosi sulle fonti”.

Lascia infine ancor più lontani da un voto per il PdL e il suo leader il fatto che i quotidiani a lui più vicini, il Giornale e Libero, nonostante i ricorrenti articoli antifotovoltaico, non siano mai riusciti a pubblicare le repliche del direttore della rivista “Energia dal Sole” (rivista delle imprese consorziate del settore solare e rinnovabile) Leonardo Libero, come da lui più volte denunciato sulla propria rivista. La qual cosa fa francamente pensare male sul concetto di libertà d’opinione che aleggia in quelle redazioni e/o nelle teste di quei direttori.

Giulio Gherardo Starnini