Interpellanza del 17/09/2009 : Targa commemorativa di SS.Pio IX Gruppo “PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO”

Sig. Sindaco, ci fu un tempo un papa che fece cannoneggiare Roma e gli italiani, pur di riaverla in regno per mano francese sottratta alla Repubblica Romana di Mazzini, Armellini, Saffi e Garibaldi.

Era il tragico giugno del 1849, quando il papa-re dell’allora Stato della Chiesa si chiamava Pio IX all’anagrafe Mastai Ferretti da Senigallia, dal 1999 fatto santo della Chiesa Cattolica da papa Woityla.

Per la difesa di quella repubblica, madre della nostra, morì tra i tanti altri anche Goffredo Mameli, l’autore del testo del nostro amato inno nazionale a soli 22 anni.

A seguito di quella gloriosa resistenza, si ebbe la prima Costituzione repubblicana, madre nei principi fondamentali della nostra attuale. L’on. Meuccio Ruini, presidente della commissione per la formazione della nostra Costituzione, dopo due anni di lavori serrati per redigerla, diceva in aula nell’unico intervento ammesso che precedette l’approvazione: “Questa è un’ora nella quale chi è adusato alle prove parlamentari, chi è stato in trincea, chi ha conosciuto il carcere politico, è preso da una nuova e profonda emozione. E’ la prima volta, nel corso millenario della storia d’Italia, che l’Italia unita si dà una libera Costituzione. Un bagliore soltanto vi fu, cento anni fa, nella Roma repubblicana di Mazzini. Mai tanta ala di storia è passata sopra di noi.”

Sig.Sindaco contro quell’Italia libera e repubblicana del 1849 vi fu in testa a tutti gli imperi dispotici e tirannici dell’epoca un uomo, un capo di stato, San Pio IX appunto. Riavuto il trono dai francesi soppresse ogni moto di libertà di pensiero nel suo regno che comprendeva anche Rimini, facendo incarcerare, torturare e decapitare migliaia di patrioti.

Sig. Sindaco, a questo sant’uomo di papa-re, nella nostra città è stata dedicata una targa che ne ricorda – cito l’iscrizione – “la gloriosa visita a Rimini nel 150° anniversario”, cioè 1857-2007. Questa targa porta in sé, oltre al falso storico per quanto sopra esposto, anche due questioni inaccettabili per il nostro Comune.

La prima risiede nel fatto che questa targa è posta in bella vista su suolo pubblico in spregio al sacrificio delle migliaia di patrioti che ci hanno donato queste istituzioni libere e democratiche.

La seconda, è dovuta alla conclusione scritta sulla stessa targa, vale a dire “i riminesi posero”.

Le chiedo quindi:

· Quale autorizzazione abbiano avuto questi papisti di oggi per riportare la scritta “i riminesi posero”;

· Se Lei è al corrente di questa vicenda e se dopo due anni dall’affissione nella più grande piazza riminese, non si senta nel diritto e nel dovere come Sindaco e come italiano di far rimuovere almeno l’iscrizione “i riminesi posero”;

· Se non reputi necessario regolamentare al più presto, e meglio, la possibilità dell’uso dell’iscrizione sulle lapidi “i riminesi posero” o similari, in quanto, anche Lei converrà, che non tutti possono svegliarsi la mattina e parlare a nome mio, suo e di tutti i riminesi.

Si chiede risposta scritta.

Il Consigliere Comunale del PRI - Giulio Gherardo Starnini

La risposta fu totalmente inadeguata, andando semplicemente ad evidenziare che la proprietà dei muri su cui era stata affissa la targa era di proprietà di un ente ecclesiastico con sede in Lombardia. Inoltre si riprometteva di approfondire la questione per onorare i propositi condivisi dell'interrogante.

Oggi 4/3/2022 la targa è ancora lì nonostante le ripetute fin sulla stampa rimostranze dei repubblicani riminesi

PROPOSTE PER PIANO STRUTTURALE COMUNALE E PIANO OPERATIVO COMUNALE DELLA SEZIONE “G. MAZZINI” P.R.I. RIMINI

PROPOSTE PER PIANO STRUTTURALE COMUNALE E P.O.C. SEZIONE “G. MAZZINI” P.R.I. RIMINI

Il Comune di Rimini deve rendere più consapevoli e partecipi i cittadini riminesi delle scelte che intende realizzare con il nuovo regime di pianificazione, chiarendo maggiormente di quanto fatto fin ora ai cittadini stessi, attraverso azioni sul territorio di carattere concertativo (partiti, comitati, singoli cittadini, immobiliaristi) le convenienze pubbliche, le migliorie di qualità urbana, le riqualificazioni e le conservazioni testimoniali che intende strutturare.

A tal fine, con il presente documento, la sez. Giuseppe Mazzini del Pri di Rimini esprime un preambolo e un decalogo di sane proposte, che auspica vengano accolte dall’Amministrazione Comunale e dalla sua maggioranza politica.

Preambolo:

un piano strutturale, non è un semplice piano regolatore. Ancor prima che strumento regolatore dello sviluppo del territorio, dovrebbe essere secondo il legislatore strumento identificativo della città, delle sue prospettive e della sua storia. Per quest’ultima ragione, riteniamo utile l’occasione, per considerare un possibile segno forte di tipo culturale, che a nostro avviso ben si coniuga anche con la stessa immagine turistica di Rimini.

Accostare tra parentesi in ogni sede, depliant, informativa e carta intestata del Comune, al nome Rimini il nome Ariminum.

Se per pianificare a livello strutturale una città, è necessario preliminarmente concepirne il ruolo, sicuramente il richiamo nel toponimo stesso alla cultura classica dei Doveri e dell’universalità del bene comune tanto care a Mazzini, alla cultura repubblicana italiana ed europea, non può che essere ben accetto. E tanto più oggi, che in tutto il mondo si fa a gara, a chi vanta maggiori occasioni d’incontro con una storia, un linguaggio e un ideale liberal-democratico comune, riteniamo che Rimini possa ancora una volta essere anticipatrice di un modo di porsi e di proporsi invitante e all’altezza del proprio prestigio.

Decalogo:

1. si suggerisce ed auspica che le aree pubbliche e private sottoposte a regime di piano particolareggiato, in particolare quelle attualmente poste nelle attuali schede di PRG vigente, siano private di quelle regole sperequative invalidanti ogni possibile attuazione pubblica o privata; inoltre che per le proposte già presentate all’A.C. si apra un tavolo attuativo parallelo svincolato dalla rigidità del regime di salvaguardia;

2. si suggerisce ed auspica che la valutazione di carattere ambientale sul nuovo strumento urbanistico sia realizzata da soggetti terzi sia al Comune che al team di progettazione in ottemperanza della normativa comunitaria e nazionale vigente in materia (direttiva 2001/42/CE, art. 16 dei RD 274 e 275 del 1929, degli articoli 11 e seguenti del D.Lgs. 152/2006) nonché in riferimento a quanto espresso dal TAR della Lombardia al punto 2 della sentenza (n. 01526/2010 Reg. Sen. e n. 02305/2009 Reg. Ric) ;

3. Che finalmente, la città si possa dotare di uno strumento regolatore del territorio georeferenziato correttamente, nonché collaudabile;

4. che nell’attuale fase preliminare che si avvia all’adozione del nuovo PSC, si svolgano vere e proprie consultazioni popolari per comprendere prima di dare il via a nuove trasformazioni, quali siano i luoghi degni di tutela e/o riqualificazione che i nostri cittadini e associazioni (p.es. l’Ippocampo) intendono tali, al fine di stilare una lista, uno statuto dei Luoghi, da segnalare ai progettisti delle opere da progettare sugli stessi o in vicinanza perché possano far conseguentemente visionare tali progetti o anche semplicemente degli studi di fattibilità alla Commissione Comunale per la Tutela del Paesaggio;

5. Nelle nuove edificazioni residenziali soggette a piano particolareggiato, far realizzare gli appartamenti con dimensioni o tagli di diversa misura, in proporzione alla composizione dei nuclei insediati;

6. Nelle nuove edificazioni residenziali soggette a piano particolareggiato o ad intervento diretto, che i cortili siano attrezzati in modo tale da garantire l’uso condominiale in sicurezza ai bambini, e non esclusivo ai soli alloggi del piano terreno;

7. Per recuperare intere fasce di territorio alla qualità urbana, estendere la modalità attuativa del piano sperimentale dei Padulli a quelle zone del territorio altrettanto compromesse e comprese tra l’attuale sedime del tracciato dell’ A14 e quello dell’attuale statale 16 Adriatica;

8. Che vengano riproposte le soluzioni infrastrutturali già tante volte proposte per la soluzione del traffico e la pedonabilità del Borgo Mazzini (Piazza e parcheggio Foro Boario ecc.)

9. Regolamentare, in particolare nei fine settimana e in estate l’uso autoveicolare del lungomare, ma non vietarne l’uso in modo permanente. Sarebbe una privazione inaccettabile alla libertà di accesso al mare per grande parte della popolazione riminese, in particolare quella meno giovane;

10. Fare una corretta analisi dell’edificato esistente, al fine di evitare di vincolare per altri 20 anni fabbricati senza nessun pregio storico-testimoniale e lasciare per altri 20 anni fabbricati da tutelare alla mercè del mercato edilizio. Nell’ambito di tale operazione, codificare, il più spesso possibile, quando possibile, regole che permettano l’aumento della superfici utili interne alle sagome degli edifici, in deroga al rispetto dell’indice di utilizzazione fondiaria.