Comunicato sul XXV Aprile del presidente regionale del PRI, Paolo Ballestrazzi, a nome del direttivo nazionale della FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane) fondata nel 1949 da Ferruccio Parri

A Modena chiesta la cittadinanza onoraria per Zelens'kyj

A.M.I  Associazione Mazziniana Italiana Sezione "Riccardo Mordacci"

F.I.A.P. Federazione Italiana Associazioni Partigiane Delegazione di Modena

P.S.I. Partito Socialista Italiano Federazione di Modena

P.R.I. Partito Repubblicano Italiano Consociazione Modenese

Illustrissimo Signor Sindaco del Comune di Modena, come Ella ben sa, da molti giorni i cittadini modenesi sono sgomenti e preoccupati per gli eventi bellici che stanno sconvolgendo l'Europa e molte sono state le manifestazioni a favore della cessazione dei combattimenti e le iniziative concrete di solidarietà apprestate a sostegno di quelle martoriate popolazioni.

Non c'è dubbio alcuno, oramai, che l' aggressione e l' invasione dell'Ucraina da parte dell'esercito russo non possano in alcun modo essere considerate una "azione militare speciale", come propagandato dal Cremlino, ma si configurino invece come una vera e propria guerra, intrapresa senza alcuna dichiarazione ed in spregio di ben cinque articoli fondamentali della Carta Costitutiva dell'ONU.

E non vi è dubbio alcuno che esistano valutazioni innegabilmente certe circa le responsabilità ed i comportamenti dell'aggressore e delle vittime. Si, Signor Sindaco, perché di vittime si tratta quando vengono colpite proditoriamente persone inermi; strutture sanitarie; abitazioni civili con l'unico scopo di creare terrore fra i cittadini; quando si spara per uccidere donne e bambini o si lanciano missili contro le centrali nucleari, usando, tra l'altro, ordigni vietati da tutte le convenzioni internazionali come le bombe "a grappolo" o quelle termobariche senza aver prima avvertito la popolazione.

La vergogna e l'ignominia che si abbattono sull'intera autocrazia russa, nonostante in quel paese aumentino ogni giorno le proteste dei giovani e le denunce di scienziati ed intellettuali contro l'aggressione, si accrescono di ora in ora per l'immonda quantità di menzogne che quel governo propala nel tentativo di preconfezionare giustificazioni.

Sul fronte esterno, dopo aver accusato l'intero mondo occidentale nelle sue varie articolazioni, sono giunti a minacciare paesi neutrali come la Svezia e la Finlandia paventando addirittua l'uso dell' arma atomica; su quell' interno hanno dichiarato che la concentrazione delle truppe, da cui erano esclusi i militari di leva, era finalizzata unicamente per "manovre" di addestramento poi, dopo l' attacco, hanno spiegato che l' obiettivo era quello di rovesciare il governo legittimo perché "nazista" ed infine che lo scopo era quello di difendere la popolazione di origine russa residente in Ucraina e che pertanto non si trattava di una "guerra".

L' immensità di tali e volgari bugie è talmente assurda che ha generato ondate di sdegno anche in Russia tanto che la Duma ha varato leggi che vietano la diffusione di notizie inerenti il conflitto e che espongono, chi lo facesse, alla pena di quindici anni di lavori forzati, giornalisti stranieri inclusi! E per essere sicuri che la "consegna del silenzio" venga rispettata hanno chiuso tutti i media indipendenti ed oscurato quelli esteri.

Ma l' espressione massima del cinismo e dell'ipocrisia si è raggiunta con la concessione dei - si fa per dire - famigerati corridoi umanitari che dovrebbero consentire alla popolazione civile di mettersi in salvo da zone di combattimento a territori sicuri attraversi percorsi celeri e garantiti. Dopo aver rovesciato tonnellate di esplosivi su obiettivi civili, aver colpito scuole, case ed ospedali, aver costrette in assedio di tipo medievale città ridotte a cumuli di macerie, hanno deliberatamente sparato su cittadini che fuggivano dalle bombe, dalla fama e dal freddo. Di fronte alla reazione dell' intero mondo, allora, hanno proposto corridoi solo verso la Russia. Insomma: dopo il danno la beffa!

Poichè le cose non stanno rispettando i "desiderata" del Cremlino - e non potendo rischiare di inviare al fronte altri giovani di leva - ieri si sono inventati un' ulteriore novità: lo schieramento di sedicimila "volontari", cioè dei tagliagole, provenienti dal Medio-Oriente!

A parte il fatto che sarebbe interessante conoscerne la effettiva provenienza viene più di un sospetto che l'operazione sia del tutto simile a quella operata dal regime fascista nel '36 con l'invio in Spagna dei nostri giovani, che non sapevano nulla, per combattere a fianco dei falangisti di Franco contro il legittimo governo repubblicano.

Illustrissimo Signor Sindaco, tutta questa concatenazione di eventi, così sovrapponibili, ci riporta concretamente ad una realtà che si caratterizza sempre più analoga a quella della seconda guerra mondiale e ci rende persuasi che quella che si manifesta da parte del popolo ucraino è una vera e propria resistenza contro un esercito invasore ed un regime - potenzialmente - oppressore. Data la sproporzione delle forze in campo, probabilmente, la Russia vincerà questa guerra e ristabilirà quella pace tanto cara ad un pacifismo, in questo momento, tanto generico quanto inutile per il popolo ucraino il quale dovrà accettare quella verità cosi ben definita da Tacito: " Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant".

Resta però, deve convenire, per tutti noi un problema di coerenza etica e comportamentale perché la resistenza del popolo ucraino, che si batte per la difesa del suo sacrosanto diritto alla propria libertà di autodeterminazione e contro questa orrenda riedizione del principio della "sovranità limitata", è una battaglia anche e soprattutto per la difesa dei nostri valori e dei nostri diritti, così come sono sanciti dalla nostra Costituzione, nata dalla nostra Resistenza.

La storia e l' esempio delle generazioni precedenti ci insegnano, Signor Sindaco, che la democrazia è sempre - e per sua natura - antifascista ma non sempre chi si professa antifascista è democratico, come la vicenda di questa guerra dimostra.

Per queste considerazioni che riteniamo condivise e per testimoniare concretamente che siamo al fianco degli ucraini che cercano di resistere a questo atto di vandalico sopruso Le chiediamo formalmente di avviare le procedure per la concessione della cittadinanza onoraria al presidente Volodymyr Zelens'kyj, per rispetto dei suoi cittadini e per onorare i Suoi morti.

Con il dovuto ossequio. AMI FIAP PSI PRI