9. mag, 2022

62° post - Energie liberabili

Negli ultimi post abbiamo scritto che la Repubblica, intesa in questo caso come governi nazionale e regionali, le Centrali Cooperative e i sindacati, dovrebbero attivarsi in modo più risoluto per incentivare la formazione di piccole cooperative di produzione o di servizi per liberare dalla schiavitù del salario o dal sogno di averlo chi non ce l'ha.

Indicavamo quindi la necessità della creazione di un apposito fondo per aiutare in modo concreto per i primi tre anni la vita di queste cooperative.

Per evitare che la creazione di questo fondo vada ad ingigantire ulteriormente la montagna di 2700 miliardi di euro di debito pubblico, come repubblicani, abbiamo da anni proposto inascoltati, un riassetto istituzionale del Paese capace di rendere più efficiente il Paese e molto più economica la sua gestione. Da piccola parte di quest'economia di rilevante entità, si potrebbe quindi attivare il fondo per l'avviamento delle piccole cooperative in qualunque settore di attività economica.

Con questo post, quindi illustriamo parte della proposta più ampia riportata nel nostro sito apostolatomazzinianoeuropeo.net alla pagina "Attività" e alla sottopagina "2018/2".

Intanto occorre esaminare alla luce di 70 anni se uno stato fatto di 20 regioni, di un centinaio di province e di Prefetture, di 14 città metropolitane, di 8000 comuni, di comunità montane, di unioni di comuni, di circa 10000 enti partecipati dagli enti locali corrisponda o meno a un sistema Paese moderno e funzionale alle esigenze dei cittadini e delle imprese o se esso non sia il terreno fertile di una burocrazia che crea una selva inestricabile di leggi, circolari che finisce per penalizzare fortemente il nostro Paese.

PREFETTURE
Le prefetture vanno abolite non c’è bisogno di spendere molte parole per una battaglia storica che facciamo fin dai lavori della Costituente durati dal 1946 a tutto il 1947.

LE REGIONI
Le Regioni dopo 48 anni dalla loro nascita, non essendo diventate enti di programmazione intermedia tra Comuni e Stato, non avendo abolito le Province, non avendo ceduto deleghe ai Comuni, sono diventate enti inutili che non svolgono alcun ruolo se non quello di essere un serbatoio di voti clientelari che pesano sul sistema Paese.

Per chi si volesse informare oggi le regioni per oltre il 60% del loro bilancio ricevono le risorse per la sanità e le trasferiscono alle asl della regione di appartenenza. Una partita di giro assurda che genera costi doppi e inutili, per un altro 16/17% è spesa assistenziale, per un altro 9% sono spese per il funzionamento degli organi istituzionali e del personale, quello che resta viene distribuito in modo clientelare un po' in tutte le province senza nessun progetto di riequilibrio territoriale ma salvaguardando i feudi elettorali di chi governa.

C'è poi, da denunciare l'anacronismo di cinque Regioni a statuto speciale che godono di privilegi vergognosi per uno Stato democratico e animato da giustizia sociale.
Cinque Regioni hanno più dipendenti delle altre quindici - 38314 le cinque regioni contro 38079 delle altre con un incidenza di personale per 1000 abitanti del 4,18% contro lo 0,74% con anomalie intollerabili anche fra le stesse regioni come dimostra la seguente tabella1
TABELLA 1
Il personale delle regioni a statuto ordinario per 1.000 abitanti,
Piemonte 2.994 - 0,67%
Lombardia 3.320 - 0,33%
Veneto 2.832 - 0,57%
Liguria 1.220 - 0,77%
Emilia-Romagna 2.957 - 0,66%
Toscana 2.763 - 0,74%
Umbria 1.303 - 1,45%
Marche 1.412 - 0,91%
Lazio 4.328 - 0,74%
Abruzzo 1.762 - 1,32%
Molise 745 - 2,37%
Campania 6.111 - 1,04%
Puglia 2.814 - 0,69%
Basilicata 1.146 - 1,98%
Calabria 2.372 - 1,20%
Totale 38.079 - 0,74%
Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2015

Tabella 3 Il personale delle regioni a statuto speciale per 1.000 abitanti:
Valle D'Aosta 3.067 - 23,85%
Trentino-Alto Adige 10.281 - 9,77%
Friuli-Venezia Giulia 3.153 - 2,57%
Sicilia 17.537 - 3,44%
Sardegna 4.275 - 2,57%
Totale 38.314 - 4,18%
Fonte: elaborazione IFEL-Dipartimento Studi Economia Territoriale su dati Ministero dell'Economia e delle Finanze, 2015

Un qualunque partito che volesse fare l'interesse generale del Paese, prenderebbe atto del fallimento di questa esperienza e proporrebbe, come noi proponiamo che si faccia al più presto, l'abolizione delle Regioni e la costituzione di cinque o sei macroregioni con esclusivo compito di programmazione.

Continua nel prossimo post

Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, il 9 maggio 1843, stanco per 22 anni di miserie lunghissime vissute in esilio si suicidava annegandosi in un canale a Bruxelles, il conte Carlo Angelo Bianco di S. Jorioz, già luogotenente della Brigata di cavalleria Savoia, condannato a morte per i moti mazziniani del 1834. Già esule a Malta aveva composto nel 1830 un libro intitolato "La guerra d'insurrezione per bande" il cui testo, poi Mazzini perfezionò per utilizzarlo nei moti da lui ispirati, e che costituì la guida teorica dei partigiani italiani nella lotta di liberazione dal nazi-fascismo.