Il lutto della Repubblica Italiana per l'europeista Ugo La Malfa
57. Brevi epitaffi per l'europeista Ugo La Malfa
"L'uomo di cui avevamo bisogno non è più, e non potrà essere sostituito. Che la sua morte sia almeno di stimolo a sollevare il nostro mondo politico al di sopra delle manovre di parte, degli intrighi, del tran tran" Presidente della Repubblica, Sandro Pertini
"Il dolore profondo della famiglia è lo stesso dolore dei repubblicani, grande come la commozione che pervade il Paese. E' morto non un uomo politico, ma un grande uomo di Stato. La Malfa per tanti anni ha lavorato per fare moderno il nostro partito, per immergerlo nella concretezza dei problemi e niente lo aveva reso più felice in questi ultimi tempi, se non la profonda convinzione che lavorando per il partito aveva lavorato anche per il Paese. I repubblicani, il Paese piangono dunque un grande italiano. Per il PRI la scomparsa di Ugo La Malfa significherà un rafforzamento della sua azione politica, la continuazione della sua azione con più fermezza di ieri, secondo gli ideali e le indicazioni che La Malfa ha dato al partito e al Paese". Segretario politico nazionale del PRI Oddo Biasini
"Appresa la dolorosa notizia partecipo al cordoglio della nazione che egli ha fedelmente servito e inviando sentite condoglianze elevo preghiere per anima illustre statista." Telegramma di Papa Wojtyla al Presidente della Repubblica Pertini
"L'opera vastissima di La Malfa, raccomanda un'attenta riflessione. La sua azione si riassume persino nella scelta del motto del Partito d'Azione: Giustizia e Libertà. Egli fu un combattente, un operatore, in tutta la sua attività politica per questi ideali." Presidente del Senato, Amintore Fanfani (dopo una breve commemorazione, ha sospeso per mezz'ora, in segno di lutto, la seduta al Senato).
"Con la scomparsa di Ugo La Malfa il Paese perde uno dei protagonisti che hanno dato un contributo fondamentale alla nascita della repubblica democratica e alla costruzione dell'Italia moderna. Dai giorni oscuri e aspri della cospirazione antifascista, alle grandi lotte della Resistenza, ai momenti cruciali della ricostruzione e del nuovo sviluppo economico, le iniziative, le idee e le prese di posizione di La Malfa sono sempre state un polo, un punto di riferimento originale e insostituibile, nella difficile e travagliata edificazione di un regime democratico. Salutiamo l'alto contributo che come statista e come leader politico egli ha dato per portare la nazione fuori dal provincialismo, per collegarla all'Europa, per metterla in circuito con le grandi correnti del mondo moderno. Rendiamo onore al coraggio con cui scendeva in lotta sui temi più brucianti, alla sincerità critica con cui sapeva assumersi responsabilità anche aspre nei momenti più duri e difficili. La Camera dei deputati che l'ha visto assolvere a un ruolo essenziale dal banco di deputato o da quello di governo in tante scelte decisive e discussioni di grande portata, esprime ai familiari, ai dirigenti, ai militanti del PRI il suo profondo commosso dolore per questo lutto che colpisce così gravemente loro ed il Paese. Personalmente ricordo con emozione ciò che la coerenza antifascista e laica, l'attenzione politica e morale, la ricerca inquieta di Ugo La Malfa hanno rappresentato per le nuove generazioni, maturatesi nella Resistenza e la permanente funzione di contatto e di confronto fra esperienze e culture diverse che egli seppe adempiere anche in momenti di pesanti lacerazioni. E' questa immagine di spirito libero, irrequieto, scomodo, teso sempre a cercare un volto moderno dell'Italia che in questo momento torna intensamente nell'animo di tanti che come me hanno avuto con lui dibattiti sempre sinceri e appassionati, e a lui si sono sentiti legati da uno schietto vincolo umano di amicizia e di stima." Presidente della Camera dei Deputati, Pietro Ingrao
"Egli era impegnato a realizzare, con grande capacità tattica, la visione di un'Italia moderna, libera, pulita, occidentale." Segretario del PLI, Giovanni Malagodi
"La scomparsa dell'on La Malfa apre un vuoto terribile nella vita del nostro Paese. Era la coscienza dell'Italia per quanto riguarda i valori economici e sociali che interessano la nostra nazione; era un combattente che sino all'ultimo ha difeso quei principi che sono indicati dalla nostra Carta Costituzionale: li ha difesi con un coraggio inaudito, li ha difesi sino all'ultimo istante della sua vita. Pochi istanti prima che la folgore si abbattesse su di lui, lui lavorava ancora per la formazione del nostro governo. Il caso suo ricorda quello del compianto Ezio Vanoni, il quale pur essendo in condizioni fisiche molto gravi, volle perseverare nel suo compito politico e morì poche ore dopo il suo discorso pronunciato al Senato. Tale è il caso dell'on. La Malfa. All'on. Vanoni fu conferita la medaglia d'oro al valore civile, credo che una tale ricompensa debba essere data anche all'on. La Malfa." Già Presidente della Repubblica e Presidente del PSDI, Giuseppe Saragat
"La perdita di Ugo La Malfa priva l'Italia di uno degli uomini più eminenti nel momento in cui si apprestava a rendere un ulteriore servizio al Paese quale vicepresidente del Consiglio e ministro del Bilancio, con il rigore, la coerente tenacia, la profonda conoscenza dei problemi economici e sociali e l'autorità che gli erano propri e che gli erano unanimemente riconosciuti. Personalmente ho sempre ammirato, oltre che l'uomo politico, la sua figura umana e devo dire che mi sentivo a lui legato da un sincero affetto. Insieme a tutta la Democrazia Cristiana mi unisco al dolore dei familiari, del partito repubblicano, ricordando la luminosa figura di antifascista, e quanto egli ha dato nella ricostruzione del Paese e in questi 30 anni e più di vita democratica; uno statista che ha sempre anteposto ad ogni interesse di parte, quello della comunità, ad ogni visione particolare quella di una società articolata nella quale siano rispettati al massimo i diritti della persona umana. E' questo punto d'incontro che ha portato repubblicani e democratici cristiani, pur nella diversità delle concezioni ideali e sociali, ad unirsi oggi, come tante volte nel passato, in un proposito comune di promozione, di progresso civile e di intransigente difesa delle istituzioni repubblicane" Segretario politico della DC, Benigno Zaccagnini
"Rivolgo il sincero e commosso cordoglio di tutti i comunisti italiani. In una fase così difficile e torbida della vita politica italiana, perdiamo con Ugo La Malfa un uomo del quale il Paese aveva ancora bisogno; perdiamo un tenace e conseguente oppositore del fascismo, una personalità autorevole e integerrima. Le idee di fondo di La Malfa sulle prospettive della società italiana divergevano da quelle del PCI ed anche alcune delle sue prese di posizione politiche sono state certo diverse da quelle nostre. Ma nel propugnarle con la passione e la passione che tutti gli conoscevano, egli seppe mantenere ad esse una dignità culturale e le difese sempre con alta moralità e civiltà politica." Segretario del PCI, Enrico Berlinguer
"La scomparsa di La Malfa rende la situazione più caotica e preoccupante. Scompare uno dei nomi più prestigiosi della democrazia repubblicana. Nella storia dell'antifascismo e della vita democratica, resterà il bilancio altamente positivo di un'opera resa al servizio del Paese con spirito critico e fede appassionata." Segretario del PSI, Bettino Craxi
"E' difficile per me cercare tra i ricordi senza farmi velare dall'emozione del momento nell'apprendere la notizia per quanto essa non giunta purtroppo fulminea. Di La Malfa bisogna ricordare soprattutto quello che fu l'ideale della sua vita, quello di essere la coscienza critica della sinistra, persuaso com'era che il movimento operaio dovesse alla mancanza di laicità e di modernità la sproporzione tra la sua forza all'interno della fabbrica e quella che egli riteneva la sua debolezza nella società e nelle istituzioni; cercò sempre di proporre progetti e disegni, discutibili certo, ma che non mancarono mai di grandezza." Deputato e leader storico socialista, Riccardo Lombardi
"Era uno dei pochi uomini politici che univa due qualità: grande politico e grande intellettuale." Norberto Bobbio
"Ho conosciuto La Malfa, nei giorni turbinosi e densissimi immediatamente successivi alla liberazione di Roma, e poi, per lunghi anni, ho avuto varie occasioni di incontrarlo. Improvvisamente all'inizio del 1960 La Voce Repubblicana, riprendendolo da Politica ed Economia, pubblicò integralmente, a puntate, un saggio nel quale confutavo tra gli altri, l'opinione espressa da La Malfa che carattere distintivo del socialismo fosse la scomparsa del mercato. Da quell'atto di attenzione e di amicizia nacque un rapporto e un dibattito, che con alterne vicende, è andato avanti in Parlamento e fuori, fino a questi giorni, un dibattito spesso vivace che molto diverse erano le ispirazioni, essendo la sua l'angosciata ricerca di una razionalizzazione del capitalismo italiano che valesse a salvarlo. Ricordo quest'episodio, non perchè abbia in sè alcuna importanza, ma perchè la piccola improvvisa sortita della Voce Repubblicana nel 1960 - un anno in cui colloquiare con i comunisti non era certo di tutti - mi sembra emblematico di un comportamento tipico di La Malfa. Tipico della sua disponibilità al dibattito, al confronto rigoroso su contenuti, idee e di problemi al di la di barriere ideologiche, di questioni di schieramento, e al di la anche di questioni di gerarchia e di titoli. Fu proprio del resto la sua capacitò di divenire punto di riferimento di giovani economisti di scuole diverse che lo portò nel maggio del 1962 ad elaborare quella nota aggiuntiva al Bilancio da cui prese avvio il tentativo di programmazione del centrosinistra, ma un ripensamento critico che val ben al di là del non felice destino di quel tentativo. La Malfa ha dato molto alla vita politica italiana a partire dalla lotta antifascista e dalla Resistenza, ma è soprattutto per questo suo ruolo di stimolo culturale e politico che oggi si avverte per la sua scomparsa un doloroso vuoto," Onorevole Luciano Barca
"Noi sindacalisti abbiamo discusso molte volte con La Malfa, abbiamo avuto tanti motivi di contrasto, perchè non c'è dubbio che le nostre vedute sui punti essenziali erano anche diverse. Ma devo dire con franchezza che il suo pensiero ha sempre rappresentato uno stimolo, importante anche per noi. Perchè La Malfa era un uomo che dava a tutti la sensazione, anzi la certezza di lavorare nell'interesse del Paese, non certamente nell'interesse personale. E io credo da questo punto di vista anche i lavoratori italiani si rammaricheranno oggi, proveranno dolore per la morte di questo dirigente di partito che negli ultimi 40 anni ha rappresentato certamente una parte importante della storia d'Italia." Segretario generale della CGIL, Luciano Lama
"A parte la terribile coincidenza con la situazione delicata del nostro Paese in questo momento, come se il destino si accanisse a colpirlo nei suoi uomini migliori nei momenti più gravi, c'è il dolore per la perdita per quello che doveva considerarsi uno dei grandi modelli di coscienza degli italiani e che questa coscienza ha dimostrato in tutta la sua vita con una coerenza e una fermezza che rimarranno sempre nel nostro ricordo." Sindaco di Roma, Giulio Carlo Argan
"Ugo La Malfa, leader della ragione dell'Italia laica - un'Italia sempre di minoranza ma a cui si deve, per tanta parte, la crescita della Nazione, dal Risorgimento alla Repubblica..." Giovanni Spadolini
58. Il PRI dopo la morte di Ugo La Malfa
in "continua 1979 - 1999"