Interrogazione in Consiglio Comunale
Interpellanza del 10/12/2009 :
Capodanno 2009 a Rimini e Galileo
Gruppo “PARTITO REPUBBLICANO ITALIANO”
Il Presidente Giulio Gherardo Starnini
Sig. Sindaco, 400 anni fa, nel 1609, lo scienziato pisano Galileo Galilei rivolse al cielo il nuovo strumento che gli svelava un Cosmo del tutto diverso da quello sino ad allora conosciuto. A negare la stessa esistenza di quanto Galilei vide e studiò, oltre al famoso cardinale Ballarmino, vi fu Sua Santità in persona, il Papa-Re dell’epoca: Paolo quinto.
Rimini durante il suo regno elevò anche una statua a questo Papa-oscurantista in quella che oggi chiamiamo piazza Cavour. Il basamento di pietra posto a sostegno ed elevazione della statua di Paolo V, riporta due iscrizioni. La prima, posta lato mare, fatta durante il regno dello stesso Paolo V che ne benedice cristianamente il nome e il ruolo di pontefice massimo. La seconda, lato monte, scolpita nel 1940 dal regime fascista nel sottoscritto anno 17° dell’era fascista appunto, a ricordare la sostituzione del cappello papale con quello da vescovo alla statua, per ingannare i francesi e far credere agli stessi che l’uomo della statua fosse il Santo patrono della città, San Gaudenzio.
Molti turisti, si soffermano nella nostra piazza Cavour, osservando, leggendo e fotografando quanto rappresentato in quella statua e in quel basamento. E’ doveroso quindi, per un’immagine moderna di Rimini da rendere ai turisti, che anche il Comune di Rimini, quale braccio periferico della Repubblica Italiana libera e democratica, scriva un lato del basamento, a distinguere la propria cultura da quella del fascismo e dello stato pontificio con le seguenti parole:
IN RICORDO DI GALILEO GALILEI SOMMO SCIENZIATO,
PERSEGUITATO DALLA SANTA INQUISIZIONE CHE,
SU ORDINE DI PAPA PAOLO V, FU AMMONITO A NON DIFENDERE
L'ASTRONOMIA COPERNICANA GIACCHE' CONTRARIA ALLA
DOTTRINA DELLA CHIESA.
A QUATTROCENTO ANNI DALLA INVENZIONE DEL TELESCOPIO.
LA CITTA' DI RIMINI POSE
1609-2009
Sarebbe tantopiù importante questo gesto, poiché a 400 anni di distanza da quelle rivoluzionarie osservazioni, l'Unione Astronomica Internazionale (IAU) ha proclamato il 2009 "International Year of Astronomy" (IYA2009), con il patrocinio dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (ONU) e dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), allo scopo, di "aiutare i cittadini del pianeta Terra a riscoprire il loro ruolo nell'Universo attraverso la conoscenza del cielo e a provare l'entusiasmo della scoperta e della condivisione delle conoscenze".
Sig. Sindaco, il capodanno è alle porte e il 2009 agli sgoccioli. I repubblicani italiani, le chiedono di attivarsi per questa iscrizione, che faccia giustizia all’immagine della città di Rimini.
Inoltre di organizzare per l’imminente festa di capodanno, una serata speciale “astronomica” per l’osservazione delle stelle, in accordo con il vicino osservatorio di Saludecio, invitando a tal scopo, seppur in extremis, i rappresentanti dell’Unione Astronomica Internazionale, dell’Onu, dell’Unesco e dell’Accademia Galileana.
Insomma, per una volta faccia fare a Rimini un Capodanno col botto, a poca spesa e molta resa d’immagine e tanti fuochi artificiali per illuminare con la luce della ragione l’oscurantismo che affiora dalla nostra storia sin nei nostri monumenti cittadini.
Si chiede risposta scritta entro cinque giorni ai sensi del regolamento.
INVITO AL VOTO PER LA PROVINCIA DI RIMINI 2009
IL VOTO “UTILE” PER L’ENTE INUTILE
“Il miglioramento delle vostre condizioni sociali non può scendere che dal vostro partecipare nella vita politica della Nazione. Senza voto, non avrete mai rappresentanti veri delle vostre aspirazioni, dei vostri bisogni.”
Queste parole inserite nella conclusione del libro “I Doveri dell’Uomo” (Giuseppe Mazzini – 1860) sono per chi ha sentire di libertà e democrazia, ancora parole di alto riferimento per la coscienza civica di cittadino. Purtroppo stiamo attraversando uno di quei periodi, descritti nel testo citato dello stesso Mazzini, nei quali è difficile ritrovare con lucidità quel valore iniziatico del voto alla vita democratica.
Si voterà a giugno 2009, e democraticamente non possiamo che rallegrarci. Il diverso segno però che può avere un voto è facilmente comprensibile da chi, come me, avrà le due schede, quella per il Parlamento Europeo e quella per la Provincia di Rimini,
La prima per un consesso rappresentativo, dove la cultura democratica europea, attraverso un sistema proporzionale puro, farà eleggere gruppi politici e rispettivi rappresentanti di determinate idee politiche. La seconda, in un altro consesso rappresentativo della cui utilità politica e amministrativa nessuno più rivendica la necessità, salvo sotto campagna elettorale per dimostrare di esistere.
In ragione di queste diversissime specificità dei soggetti sottoposti al voto, penso e qui propongo, che sarebbe un bel segnale alla classe politica, se si votasse scheda nulla alle provinciali per protesta e invece si votasse alle europee. La differenza di voti validi tra i due spogli farebbe così vedere platealmente, che almeno i cittadini, sanno distinguere tra vero voto utile e enti inutili.
E d’altra parte, per chi non si persuadesse a tal procedere, chiedo se hanno notato il bassissimo livello politico della campagna elettorale provinciale. Un riferimento su tutti: i manifesti elettorali. Se veramente ci fosse qualcosa di importante da far emergere, probabilmente anche dai manifesti qualcosa uscirebbe.
Ma osserviamoli: Il candidato Vitali, non va più in là delle sua foto e di uno slogan difficilmente leggibile da quanto è lungo anche in un maxi-cartellone. (Solo fermandomi a leggerlo intenzionalmente per intero, capisco che è il candidato del sedicente “centrosinistra”. Poi accenna a valori e scelte non meglio definite. Mah!)
Invece il candidato Lombardi, essendo lo sfidante, rinuncia all’unica cosa che può far da richiamo alla gran parte degli elettori di centro-destra: il riferimento anche piccolo piccolo al logo del PDL e della Lega Nord. Slogan: Rivoluzione moderata, una contraddizione in termini per complicarsi la vita, boh!
Con i chiari di luna del berlusconismo imperante e del ritorno di un Savoia in politica attiva, resta un Dovere andare a votare. Che altro dire però, se non invitare chi legge ad auto annullare il voto provinciale e a partecipare numeroso a quello europeo per scandirne l’utilità?
Rimini, 3 maggio ’09
Giulio Gherardo Starnini