11. mag, 2022

64° post - Energie liberabili (terza parte)

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CITTA’ METROPOLITANE:

L'unico modo per efficentare il Paese è quello di creare una rete di Città metropolitane. Oggi ne esistono 14 e rappresentano circa il 37% della popolazione, ma occorre farne 22/23 per coprire l'intero territorio nazionale.

Le Città Metropolitane possono essere gli strumenti che creano il sistema Paese oggi frazionato in mille enti, con sprechi e ripetitività degli interventi in nome di un campanilismo sfrenato che produce burocrazia e divisioni e ritarda la modernizzazione del Paese.

La Città Metropolitana abolisce le Province e può diventare lo strumento che crea sistema e modernità per i cittadini e le imprese.

Per fare questo occorre acquisire la consapevolezza che creare un sistema infrastrutturale efficiente di livello europeo significa mettere in condizione le imprese di essere concorrenziali.

Per il nostro Paese rappresenta la condizione preliminare per attirare investimenti e creare nuovo sviluppo che è la vera emergenza dell’Italia.

La Città Metropolitana deve diventare l’obiettivo condiviso delle istituzioni attorno a cui si realizza quel sistema integrato che è stato individuato da tempo ma che è rimasto lettera morta sotto la spinta campanilista delle varie realtà comunali.

Città Metropolitana come strumento istituzionale di governo del sistema infrastrutturale e dei servizi sovra comunali che deve creare sinergie per favorire i settori trainanti dello sviluppo che sono agricoltura, terziario, turismo e manifatturiero.

Questo presuppone una classe amministrativa motivata a raggiungere questi obiettivi e una burocrazia che viene valutata per la capacità di raggiungimento di progetti funzionali e moderni a questo disegno e non per la rete di lacci e laccioli che imbrigliano le imprese e i cittadini caricandole di inefficienza e di costi. Occorre da questo punto di vista formare una classe burocratica che abbia questa caratteristica e snellire leggi e procedure esistenti.

La pubblica amministrazione detta dei principi di qualità dei servizi e controlla che vengano rispettati, non gestisce o si inventa leggi non chiare o a giustificazione dell’attività dei burocrati.

Occorre rivedere anche il meccanismo di valutazione dei dirigenti e dei quadri della pubblica amministrazione perché l’attuale produce incentivi ai massimi livelli per tutti e ricorso a consulenze esterne. Evidentemente c’è qualcosa che non funziona se questo avviene o si hanno dirigenti non adeguati ai nuovi scopi e problemi che il cambiamento richiede o essi non meritano le valutazioni che hanno. Occorre lavorare su progetti e valutare i dirigenti sulla realizzazione dei progetti che l’amministrazione delibera e esaminare la possibilità di contratti a termine per i dirigenti.

Questa è un ipotesi di ripartizione del territorio italiano in 22 Città Metropolitane in base ad uno studio inglese.

Nel libro “Quale Romagna” del nostro Oliviero Widmer Valbonesi sulla proposta di Città Metropolitana Romagna c’è uno studio anche di un istituto di Barcellona che formula ipotesi funzionali per abitanti e superficie oltre che per omogeneità produttiva.

I dati di CityRailways: sulla base della densità di popolazione dei comuni centrali con oltre 10.000 abitanti e delle corone adiacenti, vengono definite 687 agglomerazioni urbane (urbanismi), 214 zone urbane vaste, 41 aree metropolitane e 11 regioni metropolitane.

Qui di seguito vengono riportati i dati riferiti al 2010 per le 22 grandi aree metropolitane con oltre 1.000.000 abitanti

Area metropolitana superficie (in km²) - Popolazione al 01.01.2010 - Densità (in ab/km²) - Regione/i

Milano 16.091,62 9.350.041 581,1 Lombardia-Piemonte-Veneto

Roma 14.797,05 6.164.443 416,6 Lazio-Umbria-Abruzzo

Napoli 8.740,48 5.666.369 648,3 Campania-Molise

Veneto Centrale 6.649,48 3.893.626 403,5 Veneto-Friuli Venezia Giulia

Torino 5.460,87 2.501.545 458,1 Piemonte

Firenze 5.029,92 1.991.477 395,9 Toscana

Bari 4.816,17 1.688.019 350,5 Puglia

Medio Padana 5.143,24 1.579.750 307,2 Emilia Romagna-Lombardia

Brescia 4.680,99 1.519.604 324,6 Lombardia-Veneto

Genova 4.164,60 1.510.781 362,8 Liguria

Palermo 3.317,12 1.473.376 444,2 Sicilia

Catania 4.612,04 1.460.768 316,7 Sicilia

Marche 4.564,56 1.455.388 318,8 Marche-Abruzzo

Bologna 4.871,85 1.434.985 294,5 Emilia Romagna

Toscana Marittima 3.205,32 1.273.563 377,3 Toscana-Liguria

Salento 3.933,83 1.124.515 285,9 Puglia

Friuli Venezia Giulia 4.501,10 1.103.964 245,3 Friuli V.G.- Zone limitrofe della Slovenia

Romagna 3.263,18 1.103.838 338,3 Emilia Romagna-Marche

Città dello stretto -(Messina-Reggio Calabria) 3.097,75 1.080.051 348,7 Sicilia-Calabria

Verona 3.783,49 1.076.150 284,4 Veneto-Lombardia


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Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, l'11 maggio 1849 Livorno fu occupata dall'armata cattolica dell'Austria verso mezzogiorno, dopo ventiquattro ore di combattimento. Furono così arrestati cinquanta dei milleduecento combattenti livornesi. Il comandante Ghilardi ed Enrico Bertelloni vennero immediatamente fucilati. Verso le quattordici in seguito ad alcune fucilate sparate sui soldati austriaci, questi occuparono la località da cui partirono i colpi e fucilarono i cittadini presi con le armi in pugno, compreso il sacerdote Giovan Battista Maggini