18. mag, 2022
71° post/Reminder 5: Domenica 12 giugno si possono votare cinque referendum per riformare il codice penale fascista in vigore e per una rivoluzione democratica
Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, il 18 maggio 1821 il Supremo tribunale di giustizia del Regno Lombardo-Veneto, viste la sentenza di prima istanza del 29 agosto 1820 e quella di seconda istanza del 22 gennaio 1821, contro gli accusati di appartenenza alla Carboneria, condannò alla pena di morte: Antonio Solera, milanese, pretore di Rovere, Felice Foresti, di Conselice pretore di Crispino, Costantino Munari di Calto, Antonio Villa di Fratta, Giovanni Bacchiega, di Crispino, il sacerdote Marco Fortini della Fratta, il conte Fortunato Oroboni di Fratta, il marchese Giovan Battista Canonici, di Ferrara, Giuseppe Delfini di Ferrara, Pietro Rinaldi di Casalnuovo, Francesco Cecchetti di Rovigo, Giovanni Monti di Fratta, Vincenzo Carravieri di Crespino, rei del delitto di alto tradimento.
In via di "grazia clementissima" il 29 ottobre 1821 l'Imperatore commutò la pena di morte in carcere duro allo Spielberg per 20 anni al Villa, per 15 anni allo Spielberg al Bacchiega, Fortini e Oroboni, per 10 anni al Castello di Lubiana al Canonici e al Delfini, infine per 6 anni al Castello di Lubiana al Rinaldi, Cecchetti, Monti e Carravieri.
Con successiva risoluzione imperiale dell'11 dicembre 1821, anche ai condannati a morte Solera, Foresti e Munari, la pena venne commutata in 20 anni di carcere duro da scontarsi allo Spielberg.
Il 12 giugno è la data in cui si voteranno i 5 referendum abrogativi sulla giustizia. Affinché gli italiani possano esercitare il proprio esercizio legislativo previsto dalla Costituzione lasciando alla storia un risultato valido è necessario che si rechino a votare il 50%+1 degli aventi diritto al voto.
Insieme alle elezioni amministrative di 970 Comuni, di cui 21 capoluoghi di provincia e 4 di Regione: Genova, Palermo, L’Aquila e Catanzaro, avverrà anche la votazione per i referendum della giustizia relativi a custodia cautelare, separazione delle carriere dei magistrati, elezione del Csm, consigli giudiziari, incandidabilità dei politici condannati.
Vediamo oggi nel dettaglio il quarto quesito referendario.
Elezione del Consiglio superiore della magistratura
E' stato indetto il referendum popolare per l’abrogazione di norme in materia di elezioni dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura. Il referendum vuole introdurre la possibilità che negli organi che hanno il compito di valutare l’operato dei magistrati possano votare anche i membri non togati (ovvero gli avvocati).
Quesito referendario:
Volete voi che sia abrogata la legge 24 marzo 1958, n. 195 (Norme sulla costituzione e sul funzionamento del Consiglio superiore della magistratura), nel testo risultante dalle modificazioni e integrazioni ad esso successivamente apportate, limitatamente alla seguente parte: art. 25, comma 3, limitatamente alle parole “unitamente ad una lista di magistrati presentatori non inferiore a venticinque e non superiore a cinquanta. I magistrati presentatori non possono presentare più di una candidatura in ciascuno dei collegi di cui al comma 2 dell’art. 23, né possono candidarsi a loro volta?