24. mag, 2022
76° post /Reminder 9: A trent'anni dalla strage di Capaci il 12 giugno 2022 ci sono 5 referendum per non uccidere una seconda volta Falcone e la sua scorta
Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, il 24 maggio 1834 un decreto imperiale commutò la pena di morte inflitta al mazziniano Felice Argenti di Viggiù in otto anni di carcere duro allo Spielberg e quella inflitta a Guglielmo Albinola in venti anni sempre allo Spielberg.
Trent'anni fa la strage a Capaci nella quale restarono uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Rocco Di Cillo, Antonino Montinaro e Vito Schifani.
Come accade in occasione di ogni anniversario, soprattutto quando c'è una cifra, diciamo così tonda, c'è chi dolente ricorda e piange e chi, spesso in prima fila, versa le proprie lacrime di coccodrillo. E si scrivono tante storie, tanti professano un'amicizia che non c'è mai stata, molti pensano che non si abbia più memoria di quello che davvero è accaduto e quello che davvero è stato fatto.
Cercheremo, quindi, di ricordare episodi e fatti per i quali Falcone attende ancora delle scuse. Per quello che ci riguarda, ricordare Falcone significa anche non smarrire la memoria di alcuni momenti in cui invece si dovrebbero provare quantomeno delle punte di vergogna, che non troviamo ricordate o ricordate molto lateralmente e sinteticamente.
Vediamole queste vergogne:
1) è il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) a maggioranza, compresi due su tre aderenti a Magistratura Democratica a preferire Antonino Butolemi a Falcone, quando Falcone si candida all'Ufficio Istruzione. E uno dei due, la signora Elena Paciotti viene poi rieletta al Parlamento europeo nelle liste del Partito Comunista Italiano-Partito Democratico di Sinistra (PCI-PDS);
2) sono i suoi colleghi, magistrati, colleghi di Falcone, che a maggioranza lo hanno bocciato quando si candidò al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM);
3) sono Leoluca Orlando, Carmine Mancuso e Alfredo Galasso rappresentanti dell'allora partito egemone siciliano denominato "Rete" a denunciare Falcone al Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) accusandolo di tenere chiuse nei suoi cassetti le verità sui delitti eccellenti che avevano insanguinato Palermo e la Sicilia. E dinanzi al CSM Falcone è costretto a difendersi da questa accusa infamante;
4) Nel corso di una famosa puntata del Maurizio Costanzo Show, Falcone presente, viene accusato di aver disertato per aver accettato l'incarico di direttore per gli affari penali al Ministero della Giustizia. Quando poi, verrà costituita da una sua idea la Procura Nazionale Antimafia, il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM) gli preferisce il procuratore generale di Palmi, Agostino Cordova, che si era dichiarato contrario all'istituzione della Procura Nazionale Antimafia stessa;
5) e sono parecchie decine di magistrati a denunciare la stessa Procura Nazionale Antimafia come strumento pericoloso e del Governo per limitare l'azione del magistrato.
6) è Alessandro Pizzorusso, consigliere laico del Consiglio Superiore della Magistratura (CSM), esiliato dall'allora PDS a firmare nella pagina due dell'Unità (quotidiano del PCI-PDS) un lunghissimo articolo nel quale in sostanza si sostiene che Falcone non è applicabile perché ha accettato l'incarico al Ministero della Giustizia.
Ecco a trent'anni dalla strage di Capaci anche questo si dovrebbe ricordare e non a caso si preferisce invece dimenticare in 24 ore ininterrotte sui canali RAI per celebrarla.
Anche per Falcone, sua moglie e i poliziotti della sua scorta, se li si vuole veramente ricordare per il loro insegnamento, si devono andare a votare i cinque referendum sulla giustizia il 23 giugno prossimo.