26. mag, 2022
78° post/Reminder 11: A proposito di Lobby, Logge e referendum di domenica 12 giugno 2022
Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, il 26 maggio 1831, furono impiccati a Modena Ciro Menotti e Vincenzo Borelli.
La Massoneria è stata ed è un un'istituzione mondiale a cui è impossibile non riconoscere un ruolo fondamentale nella lotta dell'umanità in tutti i tempi contro il dispotismo e la tirannide dell'essere umano sull'altro.
Personaggi come Ghandi, Mozart, Orwell, Bakunin, Roosvelt, Meuccio Ruini e Nenni erano massoni. Le loro confraternite si chiamano logge, e in Italia sono state prese di mira e considerate fuorilegge dal regime fascista, o semplicemente evocate, spesso ingiustamente, in regime repubblicano, per individuare gruppi di persone capaci di esercitare un potere di lobby su ogni organo istituzionale del Paese.
Ultimamente, per mesi l'opinione pubblica italiana è stata distratta dai media per un'indagine su una presunta loggia massonica denominata Ungheria.
Dopo tanto clamore, le stesse indagini riportate sulla stampa oltre che metterne in dubbio l'appartenenza alla Massoneria, fanno comunque intendere, che le attività di questa "Ungheria" siano rilevanti per i giochi di potere ai vertici del Paese Italia.
Noi non sappiamo quindi se questa loggia esista o meno, ma pensiamo che ciò sia irrilevante.
Immaginate, infatti, se quattro o cinque persone mettono in giro la voce che uno di noi porta sfiga. E' evidente che è irrilevante se questi signori abbiano sperimentato la sfiga e siano in grado di documentarla, oppure se semplicemente vogliano distruggere con un'infamia la reputazione, la vita sociale e la carriera di una persona. Il solo sospetto diventa un rebus irrisolvibile, il loro scopo è raggiunto.
Solo che con l'inchiesta sulla loggia Ungheria e il clamore mediatico sollevato, non stiamo parlando di sfiga, ma di legalità, indipendenza della magistratura e sicurezza dello Stato.
Il 12 giugno si potranno votare i referendum sulla "giustizia giusta".
Andare a votare i referendum come indicato dai radicali è un modo, forse oggi l'unico a disposizione, per tagliare un po' le unghie a questi metodi lobbistici e diffamatori, oggi supertutelati anche quando fan danni volontari irreparabili al Paese.