28. mag, 2022
80° post/Reminder 13: Dichiarazione alla stampa del PM Nino Di Matteo prima della proposta di referendum del 12 giugno 2022
Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, il 28 maggio 1821, a Torino furono condannati "nella confisca dei loro beni, e ad essere pubblicamente appiccati per la gola, sinché l'anima sia separata dal corpo e solidariamente tanto nell'indennizzazione verso il Regio Erario che nelle spese dichiarandoli inoltre esposti alla pubblica vendetta, come nemici della Patria e dello Stato, ed incorsi in tutte le pene e pregiudizi imposti dalle Regie Costituzioni contro li banditi di primo catalogo, in cui manda li medesimi descriversi ed eseguirsi la presente in effigie, attesa la loro contumacia" il conte di Scandaluzza Giuseppe Maria Giovanni Battista Pavia, luogotenente del Reggimento Cavalleggeri di Savoia e Giuseppe Barberis di Felizzano, caporale dei Cavalleggeri di Savoia.
Il 15 novembre 2021 Nino Di Matteo, magistrato eroe dell'antimafia, oggi membro del Consiglio Superiore della Magistratura italiana (CSM) ha dichiarato:"Io temo che soprattutto negli ultimi anni si siano formate anche al di fuori e trasversalmente alle correnti della magistratura, attorno a un procuratore o a un magistrato particolarmente autorevoli, cordate composte da ufficiali di polizia giudiziaria e da esponenti estranei alla magistratura che pretendono di condizionare l'attività del Consiglio Superiore e dell'intera magistratura."
E ancora:"Appartenere a queste cordate significa essere tutelato nelle tue ambizioni e l'avversario un corpo da danneggiare."
Poi la chiusa:"Tutto ciò è qualche cosa di molto simile alle logiche mafiose, è il metodo mafioso che ha inquinato i poteri, non solo la magistratura." Dopo questa dichiarazione, il 12 giugno andare a votare è un dovere, non andare è partecipare al metodo mafioso