24. giu, 2022
107° post - "OPINIONISTA PER 'LE MONDE'" 2° paragrafo / 2° capitolo - Dall’inizio dell’esilio inglese alla capitolazione della Repubblica Romana (1837-1849)
Dall'almanacco dei martiri del dovere, riportiamo che, come oggi, il 24 giugno 1847 venne repressa a Livorno una manifestazione popolare.
Opinionista per “Le Monde”
Dopo qualche giorno Mazzini si trovò nella redazione dell’edizione inglese del giornale parigino Le Monde a colloquio col Direttore:”Signor Mazzini la sua collaborazione letteraria è apprezzata dal signor Lamennais, direttore generale del nostro giornale, a Parigi.
I suoi articoli su Victor Hugo, fra’ Paolo Sarpi, sullo stesso Lamennais, su George Sand e su Carlyle hanno riscosso successo. Ora lei ci chiede di cimentarsi su temi politici e la vogliamo mettere alla prova. Mi parli dell’ articolo che vuol pubblicare”.
“E’ un articolo sulla pena di morte e glielo leggo: E’ dal pulpito dei vescovi anglicani che viene sempre più spesso l‘apologia della crudeltà legalizzata”.
Il Direttore inizialmente sbalordito, poi sorrise e incoraggiò l’autore:”Continui”
“Uomini che si chiamano audacemente Ministri di Dio, il quale non voleva la morte ma il perdono del peccatore, chiedono che sia mantenuto nella società inglese il diritto di prelevare una tassa dal sangue dei suoi membri”.
Il Direttore era sempre più stravolto, ma fece segno a Mazzini di proseguire.
“La Chiesa anglicana con i suoi sacerdoti degenerati, i suoi Prelati che offendono il Popolo e il Cristo con un lusso sfrenato, ipocritamente grida alla spoliazione ed al saccheggio, proprio ora che il Parlamento ha ridotto le tasse alla Chiesa”.
Il fine settimana successivo, Mazzini era a casa con un forte mal di denti, quando arrivò il portalettere.
Mazzini prese la lettera e vide che era una lettera del Consiglio di Amministrazione del giornale:“Lei è uscito dalla linea editoriale del nostro giornale. Con il suo ultimo articolo sui prelati anglicani Lei ci ha fatto perdere lettori e credibilità e ha fatto piovere in redazione centinaia di lettere di protesta: Le comunichiamo pertanto che non potremo, d’ora in avanti, più avvalerci della Sua collaborazione”.
Mazzini si prese la testa fra le mani, poi, sedutosi al suo tavolino, prese carta, penna e calamaio, rimase assorto un attimo e scrisse:”Carissima madre, sto attraversando, ad una ad una, tutte quelle prove che, dure in sé, lo diventano sempre più quando chi le incontra vive solitario in una terra dove la miseria, segnatamente nello straniero, è argomento di diffidenze talora atroci.
Io vidi giovani italiani travolgersi miseramente nel delitto o ricoverarsi sdegnosi nel suicidio per prove che io ho varcato sorridendo. Voi, madre mia, mi avete preparato tetragono ad ogni sventura. Vogliatemi sempre bene, e salutatemi il padre.”