Esposto alla Procura della Repubblica per la tutela dell'area archeologica di San Pietro in Cotto dopo la dura vertenza sostenuta contro l'amministrazione comunale di Montefiore Conca dai soli amici repubblicani, Pietro Cipriani (ex vicesindaco - facente funzione di Sindaco di Montefiore C.) e l'arch. Roberto Mancini (esponente dell'Associazione "Rimini Città d'Arte e capodelegazione FAI della provincia di Rimini)

ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI RIMINI

Il sottoscritto Giulio Gherardo Starnini in qualità di Presidente del Comitato Provinciale Endas di Rimini, organismo di secondo grado rispetto all’Ente associativo nazionale ENDAS, Associazione riconosciuta con D.M. del 2001, portatrice di interessi diffusi in materia di tutela ambientale della Nazione,

ESPONE:

1) In data 26 aprile 2013 è stato approvato un permesso di costruire (n. 6 del 26/4/2013) per un nuovo edificio rurale-residenziale in Comune di Montefiore Conca da edificare sul terreno distinto al foglio n. 1 , mappale n. 198 di mq. 65418 in ditta “Soc. Agricola Ripa di Ripa Fiorenzo e Luigino;

2) Il permesso di costruire citato è stato rilasciato dal Comune di Montefiore Conca, previa ottenimento pareri della Soprintendenza per I Beni Artistici ed Archeologici di Bologna nel giugno 2013;

3) Il rilascio del permesso citato, è motivato primariamente dalla necessità della cura dell’azienda Agricola da parte della ditta citata, in riferimento alla normativa edilizia-urbanistica della zona Agricola;

4) Requisiti istruttori, per quanto qui narrato, erano la dimostrazione del fatto che il terreno in questione sul quale edificare, fosse sufficiente per la quantità resa disponibile rispetto ai minimi normativi previsti (40.000 mq) e che non fosse già stato asservito a tal fine;

5) La Ditta proponente, tramite proprio tecnico incaricato, ha allegato alla richiesta un piano di sviluppo aziendale che ha permesso di individuare nella quantità di circa 120 ettari l’estensione del terreno coltivato dall’azienda Agricola citata. In questo piano si elencano anche tutti i fabbricati esistenti nell’azienda, ma riguardo alla particella madre della particella 198 non pare si trovino riscontri della presenza di fabbricati rurali-residenziali in essa effettivamente presenti;

6) La particella 198 di 65.418 mq è stata acquisita il 28 febbraio 2007 dalla “Srl Miramare”. La stessa “Srl Miramare” prima del rogito, il 15 febbraio 2007 aveva provveduto ad effettuare dei frazionamenti e atti riguardanti il sito dell’attuale particella 198, creandola appunto in quell’occasione. La stessa “Srl Miramare” aveva fatto altri due frazionamenti con atti catastali precedentemente. In particolare il 28 dicembre 2006 aveva dato origine sulla stessa consistenza dei 65418 mq, alla particella 193 che, nel febbraio 2007 diverrà 198. La 193 aveva il “pregio edificatorio per la zona Agricola” di escludere il fabbricato rurale-residenziale esistente sulla particella 13 d’impianto catastale. Tale separazione era stata già apportata, sempre dalla “Srl Miramare” in data 25 luglio 1986 quando furono effettuati un frazionamento e atti catastali riguardanti le particelle d’impianto 13 e 14 del foglio numero 1 del Comune di Montefiore Conca . Sulla particella 13, ancora oggi come allora, è presente un fabbricato rurale-residenziale.

7) Il rilascio del permesso di costruire non ha tenuto conto dell’esistenza del fabbricato rurale-residenziale presente nell’originale unità poderale o fondiaria, e non risulta che sia agli atti della pratica edilizia, nessun computo che favorisca la comprensione del fatto che i 65.418 mq della particella 198 (unità fondiaria) non fossero già asserviti ad altro fabbricato, per esempio quelli insistenti sulla particella 13 stralciata. Vale la pena qui richiamare il fatto che la norma fissa un minimo di 4 ettari in zona agricola per la superficie fondiaria utile ad una nuova costruzione, quale deroga al vincolo d’inedificabilità da riservare agli imprenditori agricoli. C’è da chiedersi, se fosse regolare quanto approvato, quanti altri frazionamenti “in deroga” si potranno realizzare sulla particella 198 nel tempo, se è variabile indipendente nel computo edificatorio, la presenza di nuove case e nuove particelle, che per esempio nate sulla particella originaria (nel nostro caso la 198) divengono poi indipendenti da essa dopo qualche anno (dieci pare sostenere il permesso di costruzione richiamato). Nel caso specifico oggetto del presente esposto, si registrano le presenze di altri due mappali, (220 e 221) nati sul precedente sedime della 198 all’indomani del rilascio del permesso di costruire sopra richiamato.

8) Dalla lettura delle mappe del catasto terreni e del progetto edilizio allegato al permesso di costruire citato, si evince che l’edificio autorizzato (villa bifamiliare) è insistente sui due nuovi mappali, 220 e 221, in modo perfettamente simmetrico;

9) I mappali 220 e 221 sono stati ceduti all’indomani del rilascio del permesso di costruire agli impreditori agricoli Alex e Marco Ripa (figli di Fiorenzo Ripa);

10) Tutta l’area del mappale 198 insiste sulla più vasta zona denominata “Piana di San Pietro in Cotto” ove importanti e numerose sono state rinvenute le straordinarie risultanze archeologiche emerse dalle campagne di scavo richiamate dal prof. Enrico Cirelli del Dipartimento d'Archeologia dell'Università di Bologna. Da ultimo, tali risultanze sono state documentate nel libro commissionato e presentato dalla Banca Popolare ValConca, intitolato “Gli scavi di San Pietro in Cotto e il territorio della Valconca dall'età romana al Medioevo” ed. Panozzo. Inoltre tutta l’area è limitata all’uso edificatorio per mezzo dei rispetti di tutela paesaggistica posti sull'intera piana di San Pietro dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, nonché dal protocollo d'intesa del 2008 sottoscritto da Provincia di Rimini, Dip.to d'Archeologia dell'Università di Bologna, e i Comuni ivi insistenti di Montefiore Conca, Gemmano Morciano di Romagna e San Clemente;

11) Nelle autorizzazioni a corredo del permesso di costruire, è stato autorizzato lo scarico dei reflui di bagni e cucine nella suddetta Piana di San Pietro con il sistema a subirrigazione per complessivi 200 metri di reticolo di tubi forati, all’interno della Piana stessa;

12) la Soprintendenza attesta sul caso in questione in risposta al Ministero dei Beni Culturali su interpellanza del deputato Tiziano Arlotti, che pur essendo previsto dai soggetti pubblici sopra richiamati fino dal 2008 un piano per la valorizzazione archeologica dell'intera area, si sia assunto come motivo per evitare tale valorizzazione e concedere il permesso per un intervento di nuova costruzione totalmente contrario all'indirizzo da perseguire, la carenza di risorse finanziarie;

13) il Ministro dei beni Culturali informato dal sottoscritto via e-mail per tramite del sottosegretario Borletti Buitoni, confortato delle suddette motivazioni addotte dalla Soprintendenza per non opporsi a quest'intervento di nuova costruzione, è rimasto ininfluente di fronte all'attuazione del cantiere in questione, facendo semplici richieste alla Soprintendenza di Bologna di chiarimento;

14) il rappresentante dell'Ordine degli Architetti della Provincia di Rimini nella Commissione per la Qualità Urbana e del Paesaggio del Comune di Montefiore Conca, l’arch. Franco Roberti, di fronte all'istruttoria di competenza dell’intervento edilizio sopra richiamato ha fatto porre a verbale solo un'indicazione circa la realizzazione della nuova recinzione da realizzare;

15) il permesso di costruire citato per la nuova costruzione di un villone bifamiliare, quale si configurava già in progetto l'intervento in questione, progettato su area sottoposta a tutela paesaggistica e con valore archeologico manifesto di prima grandezza a causa del quale per il rilascio dello stesso permesso è stato conseguito preliminarmente al rilascio il nulla osta della Soprintendenza di Bologna, è stato istruito e autorizzato da un tecnico comunale avente il titolo di geometra;

16) Numerosi e circostanziati, sono stati gli interventi pubblici sulla stampa locale prima, durante e dopo l’approvazione del permesso di costruire citato, da parte del sottoscritto, dei rappresentanti dell’Associazione “Rimini Città d’Arte” , dell’ex assessore alla Cultura e già vicesindaco del Comune di Montefiore Conca, Pietro Cipriani. Tutti rimasti senza risposta ai pubblici appelli se non l’approvazione del permesso citato.

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Tutto ciò premesso, il sottoscritto CHIEDE che l’intestata Procura della Repubblica di Rimini voglia accertare e valutare se nei fatti, atti e comportamenti sopra riportati siano rinvenibili fattispecie penalmente rilevanti procedendo, in caso affermativo, nei confronti dei soggetti responsabili.

Chiede inoltre, ai sensi dell’art. 406, comma 3 c.p.p., di essere informato dell’eventuale richiesta di proroga delle indagini preliminari, nonché, ai sensi dell’art. 408, comma 2 c.p.p., circa l’eventuale richiesta di archiviazione

Rimini, 30 luglio 2015

Giulio Gherardo Starnini Info: ggstarnini@gmail.com 

Pietro Cipriani repubblicano e ultimo strenuo difensore del patrimonio archeologico, artistico, ambientale e paesaggistico della ValConca - Vicesindaco facente funzione di Sindaco a Montefiore Conca (RN) dal 2005 al 2009