20. apr, 2022

43° post - Una comune patria europea è da realizzare avendo un pantheon di padri e madri, come, per esempio, Giuseppe Mazzini.

I popoli europei, prendendo ispirazione dai principi espressi, ma infine traditi, dalla Rivoluzione Francese, dettero vita ad uno dei periodi più significativi della storia dell'umanità, che prese il nome di Risorgimento.

In Italia si formarono sette segrete finalizzate al raggiungimento dell'indipendenza degli Stati Italiani dall'asservimento agli stranieri. Erano ancora lontane però dal concetto di "Unità della Nazione libera e repubblicana". Tra queste la più nota fu la Carboneria che nacque in alternativa ad una Massoneria prevalentemente filomonarchica.

La Carboneria ispirò i primi moti fino al 1831, tutti sistematicamente repressi nel sangue dai governi assoluti. Giuseppe Mazzini scrisse:"La Carboneria è un vasto e potente corpo ma senza capo, chiusa in una cerchia di pochi iniziati, senza un programma, senza l'esigenza di rendere partecipe il popolo, quindi incapace di riuscire a creare una coscienza nazionale di massa".

Mazzini comprese presto i limiti della Carboneria ed elaborò un progetto che, partendo dalla necessità di fondare la nazione italiana, una, indipendente, democratica e repubblicana ("Giovine Italia" - Marsiglia 1831), approdò prima all'Europa dei Popoli ("Giovine Europa" - Berna 1834) e poi alla Lega Internazionale dei popoli ("People's International League" - Londra 1846).

Il concetto mazziniano di nazione fu chiaro fin dall'inizio: "Nazione" come associazione di uomini liberi fondata attraverso il suffragio universale e basata su leggi condivise. Quindi, non più "Stati" disegnati a tavolino dalle Monarchie attraverso le loro guerre e/o alleanze. Ad essa aderirono molte donne delle classi agiate, iscritte col nome di "giardiniere", alcune delle quali erano già in contatto con le prime emancipazioniste inglesi e tedesche.

Tra le donne istruite era ancora vivo il ricordo di Eleonora Pimentel Fonseca, giustiziata per aver aderito alla Repubblica Napoletana del 1799, che sul patibolo aveva pronunciato la frase di Virgilio: "Forse un giorno gioverà ricordare tutto questo". Inoltre le donne intellettuali europee avevano scoperto gli scritti di Madame de Stael inneggianti alla Repubblica e al Genio Femminile. Il suo romanzo "Corinna o Italia" divenne un vero e proprio best seller.

Mazzini non intese mai la "Nazione" come prevaricatrice di altre nazioni o popoli, anzi incitava scrivendo:"Siate apostoli della fratellanza fra le Nazioni e dell'unità del genere umano". La "religione" dei diritti, ma anche dei doveri, costituì l'ossatura portante dell'emancipazione mazziniana:"I nostri diritti non si conquistano se non compiendo i nostri doveri".

La democrazia di Mazzini non è solo una costruzione istituzionale e un insieme di regole, è una scelta di vita che si applica nella quotidianità a partire dalla famiglia, rifiutando di agire nell'interesse e nell'egoismo.