2. mag, 2022

55° post - Dialogo sui Doveri 4 - dell'attualità della proposta di Mazzini e del PRI: l'intervista impossibile del prof. Sauro Mattarelli a Giuseppe Mazzini

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Mattarelli: Educazione? Mazzini: Certo. Non si tratta di proporre semplicemente un "nuovo ordine" attraverso l'uso della violenza. Un qualsiasi "ordine" imposto con la violenza è sempre tirannico, anche se può risultare migliore di quello precedente. Alla forza si può far ricorso solo per rovesciare le strutture brutali che oggi impediscono ogni miglioramento e allontanano ogni forma di effettiva partecipazione.

Mattarelli: Un ragionamento sottile, ma difficile da percepire e da collegare alle considerazioni che avevamo intrapreso... Mazzini: Vedi, con la teoria dei diritti possiamo insorgere, rovesciare gli ostacoli, ma non garantire l'armonia di tutti gli elementi che compongono una nazione e l'insieme delle nazioni. Con la teoria della "felicità obbligatoria", del benessere posto come primo obiettivo della vita, noi formiamo persone egoiste, materialiste, che porteranno i vecchi egoismi nell'ordine nuovo, corrompendolo dopo poco tempo. E' per questo motivo che è necessario trovare un principio educatore superiore che guidi gli esseri umani; che attraverso la costanza e il sacrificio insegni la via della solidarietà in modo che non dipendano dal capriccio di uno solo o dalla forza di tutti. Questo principio è il Dovere.

Mattarelli: E da dove nasce questo principio? Mazzini: Da Dio, dal fatto che siamo tutti fratelli, che ognuno di noi non deve vivere per sé, ma per gli altri. Per questa ragione lo scopo della vita non é tanto di essere felici, ma di rendere noi e gli altri migliori. Perciò combattere l'ingiustizia non è soltanto un diritto, ma un dovere, da cui nessuno di noi può sottrarsi senza colpa. Un dovere che dura per tutta la vita.

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